Quando vi servono informazioni qual è l'app che utilizzate per fare le vostre ricerche?
Google ha perso terreno
Le attività più interessanti del vostro prossimo viaggio, il ristorante dove andare a pranzo, una ricetta originale da preparare per il giorno dopo. Tutte cose per cui ormai non ci rivolgiamo più a google, non perché non troveremmo una risposta, ma perché magari quella risposta non sarebbe del tutto soddisfacente. Ormai sui social network basta inserire un hashtag con l'argomento di interesse, per avere una lista potenzialmente infinita di contenuti di ogni tipo. Non solo descrizioni testuali, ma anche foto e video che non offrono solo un'idea, ma esempi reali di ciò che un utente desidera cercare. Il vicepresidente di Google Prabhakar Raghavan afferma che, per trovare un ristorante giusto per il pranzo, ormai il 40% degli utenti tra i 18 e i 24 anni utilizza Instagram o TikTok a discapito dell'universo Google. Perché? La risposta è abbastanza semplice, il risultato è immediato, non devo scavalcare eventuali e odiosissimi annunci pubblicitari e in più posso vedere come si presenta quel ristorante, che aspetto hanno i piatti e magari anche come vengono cucinati. L'esempio è valido anche per chi cerca una destinazione da raggiungere. Sono sempre più in trend sui social i video Travel in cui si elencano le 5/10 cose più interessanti da fare o da vedere nel vostro prossimo viaggio, il tutto completo di dettagli relativi a costi e tempistiche. Quindi perché dovremmo consultare google che per ogni ricerca ci presenterà (oltre alle ADS) una lunga, lunghissima lista di articoli? Articoli che prima di arrivare al dunque avranno sicuramente una altrettanto lunghissima introduzione.
Ma da quando è così?
Non è stato un cambiamento avvenuto dall'oggi al domani, ma ormai sappiamo benissimo che il web (completo anche dei social network) è saturo di contenuti, di conseguenza siamo tutti consapevoli che qualsiasi cosa pensiamo o cerchiamo sarà stata sicuramente già pensata da altri e dunque a qualsiasi nostra ricerca sarà stata data sicuramente una risposta (o milioni di risposte). Testate giornalistiche di attualità, Fashion Blogger, Travel Influencer, Food Influencer o anche persone qualsiasi, tra tutte queste categorie di utenti ci sarà sicuramente chi ha già postato sui social ciò che cerco, per di più offrendomi la possibilità di immergermi nella loro esperienza in modo molto dettagliato. Chris Messina 15 anni fa lanciava il primo Hashtag della storia, non sapendo ancora che quel cancelletto usato per raccogliere i topic di un determinato argomento, avrebbe rivoluzionato il mondo dei social network, aprendo la strada all'utilizzo di questi come motori di ricerca. Da allora ogni termine inserito nel testo di qualsiasi post, di qualsiasi social network e preceduto da #, permette al contenuto di rientrare in una o più categorie e quindi permette al post di essere fruibile a chiunque ricerchi quel termine attraverso la piattaforma.
Ma quindi Google Search chi lo usa? Scomparirà?
Da quanto detto fin'ora si potrebbe pensare che Google Search non ha lunga vita, eppure ci sono delle precisazioni da fare. Le ricerche sui social non sempre sono affidabili al 100%, in mezzo all'infinita quantità di risultati che ci vengono proposti una buona percentuale di contenuti contiene informazioni errate o comunque non precise. I motori di ricerca classici offrono sicuramente risultati più precisi e approfonditi che i social ancora non riescono a garantire. Si può quindi dedurre che Google Search non può ancora essere rimpiazzato completamente. La differenza la fa la categoria dell'argomento per cui si avvia una ricerca, se devo cercare un ristorante per il pranzo probabilmente useremo i social, ma per una ricerca di lavoro Instagram o Tik Tok non sono lo strumento giusto per ottenere le informazioni, almeno non ancora.
Dove conviene posizionarsi
Una presenza online ottimale, soprattutto per le imprese, deve sempre considerare quanti più canali possibili. Il target di riferimento di un'azienda potrebbe trovarsi in maggior quantità su Youtube piuttosto che su LinkedIn o Facebook, ma i tempi cambiano in continuazione e le nuove generazioni sono sempre più attive su una quantità di piattaforme sempre maggiore. Una buona struttura di base da cui partire, per avere una presenza online efficace è la seguente:
Scheda Google My Business (gratuita e ancora assolutamente indispensabile)
Canali Social | Facebook - Instagram - LinkedIn - Tik Tok - Youtube (anche questi gratuiti)
Sito Web (non sempre gratuito, specialmente in caso di ecommerce)
Mobile App (a pagamento)
Social Network e posizionamento Google My Business sono da considerare come prioritari in quanto non è richiesta alcuna spesa per l'iscrizione (attenzione però perché gestire la comunicazione su questi posizionamenti in maniera davvero efficace richiede sempre il servizio di professionisti). La creazione di un Sito Web può essere lo step successivo per acquisire Brand Autority e per offrire al proprio target maggiori informazioni o servizi. In generale considerare il proprio business non adatto ad uno o più canali di comunicazione è sbagliato. Il segreto sta nel trovare la chiave di lettura adatta a quel posizionamento, nel declinare i propri contenuti in base alla piattaforma di riferimento, senza precludersi alcuna strada. _
Marco Vinti,
Digital Marketing Expert | Project Manager Web Social Agency
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