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Dati e prospettive sul commercio online con un sguardo al decennio appena concluso.


Entro il 2024 le transazioni per gli acquisti online dovrebbero superare i 6 trilioni di dollari, quindi oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, con il social-commerce sempre più in crescita.


Far trovare il contenuto giusto al momento giusto diventa un fattore determinante perché, nonostante le persone facciano sempre più attenzione alla propria privacy e le piattaforme social non abbiano mostrato di essere proprio a prova di bomba con la custodia dei dati, la fiducia in merito alle informazioni fornite dai siti di shopping sui social media è alta ( ben il 66%) e molti utenti acquistano utilizzando le proprie carte di credito.


Quindi seamless è meglio e bisogna cercare di rimuovere più ostacoli possibili tra le persone e ciò che desiderano e, al tempo stesso, creare una relazione quanto più stretta possibile con gli utenti con cui si entra in contatto.


Quali contenuti utilizzare?

Va da sé che i contenuti rivestono sempre di più un ruolo centrale per creare fiducia nelle persone, con le quali, non ci stancheremo mai di dirlo, bisogna instaurare una conversazione e pensare attentamente a tutta l’esperienza dell’utente. Prodotti e servizi, quindi, non si acquistano semplicemente, ma si vivono e ormai la recensione che ne fa la persona che li utilizza viene tenuta in considerazione per le decisioni di acquisto dal 48% degli acquirenti.


Per questo diventa sempre più importante una strategia che miri ad ottenere questi contenuti, invertendo, in questo caso, lo schema classico basato sull’adagio: “dal produttore al consumatore”.


Conta anche ciò che le persone pensano del brand.

Tutte queste operazioni mirano a rafforzare la reputazione del brand, perno sul quale si costruisce un rapporto di fiducia che metta al centro anche la trasparenza, imprescindibile anche per evitare truffe (salite al 31%).


La reputazione del marchio conta per il 55% sulle decisioni di acquisto e tutte le azioni che possano garantirne la protezione offrono un plus in grado di aumentare il livello di qualità e sicurezza percepita, generando un loop di azioni e reazioni positive, con persone felici di vivere una nuova esperienza, più simile ad un dialogo continuo che ad una vendita perenne.


Inoltre, con la presenza sempre più massiccia di persone appartenenti alla Generazione Z, il contenuto pubblicitario classico perde sempre più di significato, in virtù di contenuti maggiormente interattivi, coinvolgenti e capaci di dare vero valore agli utenti.

Ovviamente il 2020 segna anche la fine di un decennio pieno di avvenimenti non da poco che hanno cambiato tantissimo le nostre vite.


Uno sguardo al passato e l'altro al futuro.

Dieci anni fa se avessi visto una persona dire “Hey, Siri” oppure “Ok, Google” e dare degli ordini, cosa avresti pensato? E cosa avresti pensato vedendo un’auto che si guida da sola mentre chi siede al volante dorme?



Molti di noi pensavano che tutte queste cose sarebbero appartenute ad un futuro di là da venire e invece sono già una realtà abbastanza consolidata.


Così come gli smart watch e tutta la tecnologia indossabile che, di qui a breve, sarà disponibile a prezzi popolari e farà sempre più parte di noi, anche fisicamente, sposandosi con tutte le altre realtà connesse dando vita a nuovi sistemi grazie all’Internet of Things e all’intelligenza artificiale.


Immaginare il mondo che verrà diventa sempre più difficile se non si fa perno sulla propria capacità di sognare ad occhi aperti e di credere reali anche le più lucide follie, continuando, però, sempre ad avere chiaro in mente che l’umanità (tutta) deve essere protagonista attiva di questi cambiamenti e che non si può prescindere dall’attenzione al pianeta che ci ospita.


Carlo Marchio

Social Media Strategist

Content Marketer

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