L’amore ai tempi degli influencer è una storia assai interessante, soprattutto se oltre l’unione vera e propria si analizza tutto il contesto commerciale che l’anima. Ancor più interessante lo diventa poi se a sposarsi è la prima influencer mondiale Chiara Ferragni in sposa al rapper italiano Fedez. Va da sé immaginare i potenziali accordi commerciali da far gravitare attorno al social wedding dell’anno. Sebbene la realtà forse in questo caso abbia superato la stessa immaginazione.
Ma procediamo per step, perché il matrimonio dei Ferragnez (vero e proprio marchio dell’unione Ferragni-Fedez) sembra esser stato pensato in ogni singola parte come una vera e propria occasione pubblicitaria.
Partendo sicuramente dalla più discussa, ossia quella relativa all’accordo intercorso con Alitalia che gli ha concesso la completa brandizzazione di un aereo di linea con un gate riservato, di gadget per i passeggeri e di carte d’imbarco totalmente personalizzate, fino ad arrivare alla creazione di vere e proprie mascotte rappresentati i due sposi sponsorizzate da Trudy. Quel che sta nel mezzo riguarda piuttosto ciò che in fondo ci aspettavamo, ossia collaborazioni con marchi del luxury Made in Italy e non solo (Dior, Prada, Versace, Alberta Ferretti, Pomellato). E in questo caso è bene dirlo, è tutto ROI quel che luccica.
E' proprio questo Ritorno sull'Investimento che lascia ben vedere questa nuova forma di marketing, che fa degli influencers delle vere e proprie vetrine sparse nel World Wide Web nonché degli abili comunicatori, capaci di padroneggiare con il loro uffici comunicazione alcuni dei principali strumenti, primi fra tutti lo storytelling e il content marketing.
Perché dunque impegnarsi in campagne tradizionali sulla carta stampata quando puoi rivolgerti direttamente ad una community ampissima (si pensi che nel caso dei Ferragnez questa consta 20 milioni di follower) e per lo più targetizzata? Se i millennials preferiscono allo sfoglio dei giornali lo scroll del feed dei principali social, forse è tempo per gli imprenditori di considerare definitivamente una nuova e più efficace forma di comunicazione, quella Web.
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