Il lockdown imposto da più di un mese dal Governo cambia completamente fisionomia al mercato nazionale, definendo nuovi poteri di acquisto e nuove possibilità. Parliamo di possibilità perché di fatto, nonostante questa cornice fortemente restrittiva, si sono registrati anche dati positivi, soprattutto in considerazione delle nuove frontiere di approvvigionamento rappresentate da E-commerce e Home delivery.
Realtà apparentemente lontane fra di loro in termini di dimensione aziendale e commerciale ma ugualmente capaci di far fronte alla necessità di tutti coloro che non hanno la volontà/possibilità di uscire di casa per garantirsi i beni necessari. Se un tempo infatti fare shopping o la spesa online rappresentava una comodità opzionale oggi diventa invece una necessità, cambiando così in modo repentino anche le abitudini più radicate.
VENDITA ONLINE
Secondo quanto dichiarato infatti da Roberto Liscia - presidente di Netcomm che associa le principali aziende di commercio online – il 75% di coloro che hanno acquistato online nell’ultimo mese non lo aveva mai fatto prima.
Positivo di conseguenza anche il trend di vendita relativo ai prodotti di largo consumo online che, già nella terza settimana di lockdown, ha registrato un rialzo di 20 punti percentuali rispetto alla settimana precedente, raggiungendo il +162,1%. (Dati Nielsen)
HOME DELIVERY
Gli italiani che invece hanno utilizzato per la prima volta il servizio di spesa online sono il 12% da sommare al 14% che lo utilizzava già prima del lockdown. Interessante la tendenza che vede crescere l’attenzione per i prodotti bio con un incremento del 30%. Secondo questi dati fornitici dall’indagine Nomisma, si è inoltre verificata una riconsiderazione per i negozi di quartiere (54%) a scapito delle catene della GDO che registrano una flessione che oscilla dal 67% al 48%.
Questa attenzione da parte dei nuovi consumatori in isolamento spinge inoltre molti piccoli distributori a fare rete, così da mettere in contatto le diverse categorie per offrire un servizio completo con prodotti biologici e che aiutano le piccole imprese a sostenersi.
Oltre il settore agroalimentare anche altri imprenditori, in accordo con le norme decretate, hanno deciso di non fermarsi e di offrire ai propri clienti il servizio di consegna a domicilio. Anche in questo caso il digitale ha dato loro la possibilità di pubblicizzarsi attraverso l’avvio di campagne sui social network e l’invio di messaggi e newsletter informative. Il momento è difficile ma questa nuova fisionomia può permetterci oggi di ripensarci e di sfruttare tutti quei mezzi a disposizione finora non sfruttati. Il futuro è adesso.
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